I blog e i blogger in Italia

Scritto da Delmonte

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Wikipedia definisce il blog come un “sito web in cui i contenuti vengono visualizzati in forma anticronologica”. In effetti, tale concetto è contenuto nel nome stesso, che nasce dalla fusione e abbreviazione di due parole: web log, o diario in rete, appunto. I blog si distinguono dagli altri siti web per via della preponderanza dei contenuti testuali - spesso in forma di articolo di giornale o post - e la relativa semplicità di aggiornamento, la quale non richiede conoscenze tecniche specifiche. Le sue origini risalgono al 1997, anno che vide lo sviluppo da parte di Dave Winer del software necessario per la sua creazione e, successivamente, la pubblicazione del primo vero blog per mano di Jorn Barger, appassionato di caccia. Perché il trend giungesse fino in Italia si è dovuto attendere qualche anno, fino al 2001, quando hanno cominciato a comparire i primi server di gestione gratuita dei blog, tra cui Blogger, Wordpress, MySpace e Skyrock.

In questi 17 anni di vita, grazie ai suoi tratti distintivi, il blog ha conosciuto una diffusione esponenziale, permettendo a tutti coloro che coltivassero una qualche passione di condividerla con la rete ed arrivando persino a parlare di Generazione Blog (si stima che oggi siano attivi in tutto il mondo oltre 156 milioni di blog pubblici). Questa nuova forma di espressione ha spinto moltissimi utenti a produrre contenuti concreti di informazione intorno ai quali altri utenti possono radunarsi e, lasciando un commento o prendendone spunto per altri contenuti, condividere la propria produzione e le proprie opinioni.

L’Osservatorio sui Blog Italiani 2013 di Imageware, agenzia italiana che da anni si dedica alla comunicazione digitale, al marketing e alle pubbliche relazioni, ha cercato di fare un po’ di chiarezza intorno alla nuova figura del blogger professionale, figura sempre più di rilievo nel mondo della comunicazione. L’obiettivo dell’indagine era ottenere una mappatura dettagliata della blogosfera e dei temi da essa trattata, in modo da fornire dati utili per una più corretta strategia comunicativa e relazionale.

Il primo dato da sottolineare è che la cura di un blog rimane tuttora per il 65% degli intervistati una passione, motivata anche dalla possibilità di esprimere e condividere con la comunità le proprie idee apertamente ed onestamente (47%). Tuttavia, una parte di loro vede in questa attività anche la possibilità di acquisire competenze, accedere ad una professione (75%) e di avere un ritorno economico (30,4%). Attualmente, nel 65% dei casi l’utile proviene dalla pubblicità, il 37% dall’inserimento di link (si tratta generalmente di moda e lifestyle), e l’11% da Google marketing. Solo il 9,5% dei blogger intervistati può affermare di ricevere un salario. A queste percentuali vanno però aggiunti coloro che ricevono dalle aziende incentivi in forma di prodotti e di inviti a eventi e coloro che utilizzano il proprio blog come vetrina e offrono poi consulenze ad aziende e privati.

Queste forme di collaborazione risultano essere piuttosto frequenti: per il 42% dei rispondenti consistono in scambi quotidiani per via telematica o anche di persona. La percentuale sale a 70% quando i contatti si traducono in inviti a eventi o addirittura prodotti nuovi da testare e valutare. È proprio tramite tale pratica che la figura del blogger è andata riaffermandosi in quella oggi chiamata influencer. Così, l’opinione di un blogger può essere utilizzata da un’azienda come punto di partenza per lo sviluppo di una strategia di comunicazione determinata.

Dai dati esposti, è possibile individuare una tendenza di avvicinamento da parte delle aziende al mondo dei blog. In risposta i blogger, seppur mantenendo un atteggiamento positivo verso tali aziende e desiderando nel 41,2% dei casi maggiori contatti, tengono a sottolineare la propria indipendenza: l’autonomia nella scelta dei contenuti e la libertà d’opinione viene ribadita da oltre l’80% del campione.

Di certo, l’interesse delle aziende verso la blogosfera non ha assunto solamente una dimensione outbound, ma anche inbound con la creazione di corporate blog (o blog aziendali). Un nuovo canale a disposizione di quelle aziende che vogliono avvicinarsi ai propri clienti e anche ad altri potenziali in modo non convenzionale e creativo, non solo riproponendo i propri prodotti e servizi ma puntando specialmente sulla definizione di una filosofia aziendale mediante la trattazione di una più ampia gamma di argomenti.

Da qui, le alternative sono molteplici e, come dimostra un sondaggio condotto da Blogaziendali.com nel 2012, le imprese hanno seguito linee strategiche molto diverse: dall’inserimento del blog nel sito aziendale alla creazione di un dominio distinto, dall’affidamento ad un’agenzia di comunicazione all’iniziativa interna, dalla ricerca di nuovi clienti all’incremento delle strategie di PR. Al di là di tali scelte, resta il fatto che il blog aziendale di successo deve saper offrire contenuti originali e sempre aggiornati.

E che opinione hanno i blogger riguardo il ruolo mediatico da loro stessi occupato? La maggior parte di loro, il 78%, ad esempio, valuta il proprio mezzo più credibile rispetto ai media tradizionali.

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