Il festival di Sanremo ai tempi di twitter

Scritto da Paolo Armelli

xsanremo__il_gradimento_della_prima_serata_secondo_twitter_4947.jpg.pagespeed.ic.O15VEXVSBX.jpg

La televisione sta cambiando negli ultimi anni in modo sorprendente e vertiginoso. Muta soprattutto il modo in cui il mezzo televisivo viene fruito: in tempi recenti, infatti, si sta affermando l’abitudine di seguire i programmi con la modalità del cosiddetto secondo schermo, affiancando cioè al televisore l’attività su computer, tablet o smartphone.

Molto spesso questo si traduce nella trasformazione dell’utente da semplice spettatore a commentatore in tempo reale di ciò che sta avvenendo in televisione. Ciò succede soprattutto su Twitter, dove si sta affermando sempre più insistentemente una community di spettatori che commenta - di frequente in modo ironico e sferzante - qualità e contenuti delle trasmissioni. Basta individuare l’hashtag (cioè la parola chiave) legata al programma che va per la maggiore ed accodarsi all’enorme quantità di giudizi emessi dalla rete. Questo ha effetti di ritorno anche su chi la televisione la fa: internet diventa in questo modo un gigantesco focus group e dà il polso di un giudizio qualitativo che può essere affiancato ai dati quantitativi dell’Auditel.

Di certo non sfugge a questo trend quello che può essere definito il più grande evento della televisione italiana, il Festival di Sanremo. L’intensità della copertura mediatica di questa kermesse la rende un momento privilegiato per vedere come si muove il web in questi casi. Gli hashtag di ieri sera, in occasione della puntata inaugurale dell’edizione 2013, sono stati #sanremo2013, #sanctusremus e #spamremo e hanno generato, secondo l’osservatorio di Voices From the Blogs, 58.352 tweet. I commentatori, per la maggior parte donne (il 61% contro il 39% degli uomini), si sono concentrati soprattutto sull’esibizione di Maurizio Crozza, la conduzione di Luciana Litizzetto e l’esibizione di Toto Cutugno con l’Armata Rossa, i momenti in generale considerati migliori dalla community dei 140 caratteri; al contrario i tweet più negativi sono stati riservati all’abbandono della tradizione, al poco spazio dedicato alle canzoni per lo più considerate brutte e alla politicizzazione dello spettacolo. Più in generale si può dire che la platea degli utenti twitter si è spaccata in due, coi commenti positivi che eguagliavano numericamente quelli negativi (46,7%).

Osservare i trend di Twitter, e in generale degli altri social network, può risultare utile per definire i gusti del pubblico e per avere un feedback anche immediato su ciò che si sta mettendo in onda. I canali televisivi sembrano aver intuito le potenzialità di questo rinnovamento della fruizione: non a caso questa edizione del Festival di Sanremo è quella che più si è aperta all’innovazione social, con lo sbarco recente del conduttore Fabio Fazio su Twitter (@fabfazio), con i continui commenti, sempre su quel sito, prodotti dal direttore di RaiUno Giancarlo Leone (@giankaleone), con il perfezionamento dell’applicazione di social tv del sito Rai.it e, infine, con il lancio, in concomitanza con la prima serata, della piattaforma di social streaming musicale Spotify.

I telespettatori ormai non guardano più uno schermo solo e, anzi, più interagiscono coi contenuti televisivi più abbattono quella passività da sempre associata al mezzo televisivo e si sentono protagonisti del momento. Seguire con attenzione questi trend di interazione permette di perfezionare la produzione televisiva e può essere anche un fondamentale modello di sviluppo per gli stessi inserzionisti pubblicitari che hanno la possibilità di continuare l’approccio con il consumatore, se lo sollecitano a interagire, anche dopo i pochi secondi di un singolo spot.

PUBBLICITÀ

Articoli recenti