Siamo da sempre abituati a ragionare per categorie e, sempre in modo automatico, tendiamo a considerare due categorie, perché distinte, pure opposte. Per esempio, siamo soliti considerare negozi fisici e e-commerce come realtà appartenenti a settori distinti e collocabili sui lati opposti della barricata.
In realtà, negli ultimi anni è stato un crescendo di campagne integrate e, sebbene molte attività continuino a sentirsi parte di uno dei due schieramenti, quando si tratta di marketing, è probabile che le strategie messe in campo includano risorse trasversali.
Nonostante sia scontato per una società di e-commerce fare promozione sui social media e naturale per un negozio fisico partecipare a eventi locali, molto spesso i confini tra i due mondi non sono così ben definiti.
Mashable ha dato uno sguardo a come molte aziende cerchino di unire le attività online e offline, sottolineando spunti molto interessanti per le imprese di piccole dimensioni.
E-commerce e promozione offline
Ordinare un capo d’abbigliamento online, senza aver modo di toccare con mano la qualità del prodotto stesso, non è molto incentivante. Il brand Indochino vende completi da uomo fatti su misura e offre un servizio chiamato Traveling Tailor, che permette ai clienti di farsi prendere le misure, verificare in prima persona i tessuti e discutere di eventuali personalizzazioni con un professionista.
Storefront è una società che combina degli spazi adibiti alla vendita con delle aziende, spesso di e-commerce, che cercano una soluzione temporanea per promuovere i propri prodotti nel mondo reale. Alcune delle aziende clienti non hanno effettivamente utilizzato lo spazio acquistato per la rivendita dei propri prodotti, ma semplicemente per offrire sconti e promozioni particolari per chi, passando dal negozio, avesse dimostrato il proprio interesse.
Questi rapidi esempi dimostrano come le iniziative promozionali avviate nel mondo fisico siano in grado di generare un’interazione diretta con il prodotto o di presentare l’opportunità per instaurare una relazione con il cliente.
Negozio fisico e promozione online
Un’immagine vale più di mille parole. Niente di più vero per un barbiere americano che ha scoperto nel blog il modo migliore per spargere la voce sui servizi da lui offerti: Danburry Barber pubblica quotidianamente delle foto dei suoi clienti e, col tempo, ha attirato l’attenzione della stampa locale e non solo. Ma non è l’unico; infatti, Clark Walker si è avvalso di Instagram per costruire il proprio profilo professionale (personal branding), cosa che lo ha aiutato a trovare lavoro presso Fellow Barber a New York.
Qualche tempo fa, Coca Cola Light ha lanciato una campagna chiamata The Heart Truth, il cui scopo consisteva nel sensibilizzare le donne sul tema delle malattie cardiache: veniva chiesto alle donne, tramite hashtag #showyourheart, di inviare delle foto per partecipare poi a un concorso.
Nell’era social, ogni prodotto materiale dovrebbe recare stampato sulla propria superficie, un link, un hashtag o qualsiasi altro rimando che permetta all’utente di stabilire una connessione con il brand anche online. Allo stesso modo, tracciare a livello digitale le proprie attività “reali” può servire a attirare nuovi clienti.
Campagne presenti online e offline
Le possibilità sono pressoché illimitate. Movember ha avviato una forte campagna promozionale online ma allo stesso tempo ha organizzato sette serate di gala in giro per gli States: e i video delle feste sono stati inseriti nelle email. Il risultato è stato, oltre a un’altissima presenza di social buzz, un aumento del 300% dei download di app.
Basta questo esempio per chiarire come i social media siano lo strumento ideale per ottenere un feedback delle campagne marketing. Ogni evento dovrebbe far scattare automaticamente la pubblicazione di post di diverso genere sulle svariate piattaforme, sia da parte del brand sia da parte dei consumatori. Creare una sorta di hub, sul sito o sui social, può mantenere tutti gli utenti coinvolti all’interno di questo vortice.