Immaginate il destinatario ideale a cui rivolgere, nel modo più efficace possibile, la vostra comunicazione aziendale: le sue abitudini, le sue azioni, la sua giornata tipo. Ipoteticamente si sveglia la mattina presto, sfoglia il giornale o la rassegna stampa facendo colazione. Poi prende l’auto e mentre si dirige al lavoro ascolta la radio. Una volta in ufficio controlla continuamente le sue mail e, fra una pausa di lavoro e l’altra, naviga su svariati siti. In pausa pranzo, mentre va a pranzo vede un’affissione alla fermata del bus vicino al ristorante e, in attesa del proprio cibo, legge gli aggiornamenti e le news sul suo smartphone. Una volta a casa, dopo cena guarda la tv con la famiglia mentre interagisce coi social network.
leggi tuttoLe innovazioni tecnologiche, che hanno così profondamente rivoluzionato la comunicazione e il marketing degli ultimi anni, non accennano a rallentare. Da una concezione classica di marketing, caratterizzato da una comunicazione monodirezionale per mezzo di tv, radio e carta stampata, si è passati a un’interazione diretta sui siti, i forum, i social media e infine per mezzo di app e dispositivi mobile. Ma questa evoluzione sta portando ad una nuova dimensione definita Omnichannel Martketing, almeno secondo Perry Simpson e il suo articolo apparso su DMNews.com, da cui prendiamo spunto.
leggi tuttoNotato nulla di strano? Le notizie curiose sui quotidiani di oggi sono particolarmente abbondanti? Per chi se ne fosse dimenticato, oggi è il primo di aprile, giorno che il mondo dedica agli scherzi di qualsiasi genere.
leggi tuttoSiamo da sempre abituati a ragionare per categorie e, sempre in modo automatico, tendiamo a considerare due categorie, perché distinte, pure opposte. Per esempio, siamo soliti considerare negozi fisici e e-commerce come realtà appartenenti a settori distinti e collocabili sui lati opposti della barricata.
leggi tuttoProviamo oggi ad esaminare più da vicino il concetto di marketing orchestration, termine introdotto dalla società Forrester, che ha elaborato il report intitolato appunto The Rise of Marketing Orchestration.
leggi tuttodi Paolo Armelli
leggi tuttoPensate alla vita di uno studente di metà anni ‘90; ogni qualvolta avesse avuto bisogno di una qualche informazione, la ricerca seguiva sempre gli stessi passi: prima chiedeva ai genitori o agli amici, poi consultava un’enciclopedia, e infine si recava alla biblioteca comunale. E oggi? Oggi tutto è a portata di click: ogni giorno Google effettua per noi 2,5 miliardi di ricerche e ogni mese YouTube carica più video di quanti ne abbiano diffusi i tre principali network statunitensi negli ultimi sessanta anni.
leggi tuttoIn un’epoca in cui le informazioni sono tante ma il tempo è poco, saper comunicare in modo rapido ma convincente la propria immagine e ciò che questa racchiude è una regola fondamentale per ogni azienda e i suoi marketer. In realtà, si tratta di una norma non destinata esclusivamente alle imprese, ma anche alle persone: ognuno di noi è di fatto un marchio, diverso da tutti gli altri ma che, per emergere, ha bisogno di distinguersi. Forse senza rendercene conto, ma tutti noi, chi più e chi meno consapevolmente - e di conseguenza con più o meno successo -, cerca ogni giorno di promuovere la propria immagine e il proprio nome in svariati modi.
leggi tuttoDa qualche mese a questa parte, sia in rete che in occasione di conferenze e convention dedicate al mondo digitale e al marketing, non si fa altro che parlare di Big Data: si cerca di darne una definizione univoca e condivisa, si prova a valutarne il potenziale, si ipotizzano possibili scenari futuri... Ma cosa sono in realtà questi Big Data?
leggi tuttoOgni nuova invenzione che si rispetti prevede il suo affermarsi sulla scena e il suo tentativo di spodestare chi, la scena, la dominava fino a quel momento. Questa regola vale anche per i social media che, nella nascita e nella crescita, hanno minato all’esistenza dello strumento che esercitava un dominio incontrastato nella comunicazione di massa, ovvero la televisione. Ad eccezione di qualche sporadico episodio collaborazionista, il rapporto tra social network e TV è sempre stato conflittuale e ha visto come principale oggetto del contendere l’attenzione del pubblico, specialmente da un punto di vista pubblicitario.
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