Content Design: tutti i trend dai nostri inviati ad Architecta

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Content Design: tutti i trend dai nostri inviati ad Architecta

Abbiamo partecipato recentemente al summit Architecta, che si è tenuto a Venezia il 13-14 ottobre. Due giorni intensivi di talk e workshop nella splendida cornice dell’Università Ca’ Foscari, che sfiora le acque dei canali veneziani. 

Un tema: il content design, ovvero l’architettura dell’informazione, e le sue numerose sfaccettature hanno affascinato i nostri designer, che sono giunti sul posto per partecipare all'evento. Cosa c’è da sapere sul content design e quali sono stati gli argomenti più interessanti del summit Architecta?

 

Content Design e UX ci circondano (e spesso non lo sappiamo)

È emblematico che la città che ha ospitato l’evento sia proprio Venezia. Un miracolo urbanistico in cui l'uomo ha saputo costruire una città funzionale sulle acque, pianificando ogni dettaglio urbanistico con obiettivi specifici in mente. 

Perché parliamo di urbanistica? Perché è stato l’argomento affrontato in uno dei workshop, che ha portato i partecipanti a esplorare Venezia per metterla in relazione con il tema dell’UX. Questo ci ricorda che, quando parliamo di User Experience, stiamo trattando un concetto applicabile a qualsiasi settore della vita, non solo al digitale.

Capire come è strutturata la città in funzione di chi ci vive, aiuta a capire come la progettazione debba partire da una funzione o da un bisogno. Questo approccio non pregiudica il risultato estetico (chi direbbe mai che Venezia è brutta?!) ma determina il risultato in termini funzionali.

 

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Content Design: l’essere umano al centro

Cosa significa “porre l’umano al centro” nell’ambito della progettazione di un prodotto digitale? Per rispondere a questa domanda, ripercorriamo i temi salienti dell’evento.


I dati: il punto di partenza dello human-driven design

La ricerca, raccolta, analisi dei dati è il punto di partenza per una progettazione di un prodotto digitale, sia esso un sito web, un software o un applicativo qualsiasi. È necessario essere esigenti in materia di dati. Non accontentarsi delle informazioni fornite da intermediari, ma andare alla fonte, all’utente finale, la cosiddetta “buyer persona” nell’ottica del marketing, e analizzare attraverso interviste qualitative e indagini quantitative gli insight. 

Questo è il punto di partenza. Raccontare le tecniche per raccogliere i dati richiederebbe un articolo a sé, qui ci limitiamo a dire che l’argomento è molto, molto ampio. Nella raccolta di dati oggi possiamo affidarci a tecniche innovative, come quella dello Speculative Design; un metodo che fornisce tecniche di mappatura dei dati per sviluppare possibili scenari futuri, intercettare i bisogni del domani, oltre a quelli attuali, e progettare di conseguenza prodotti, visioni aziendali, brand identity e così via. 

Anche l’Intelligenza Artificiale può supportarci nella raccolta ed elaborazione dei dati, a patto che l’interpretazione resti appannaggio di una sensibilità umana.


Strategia e progettazione per prodotti digitali funzionali

Quanta attenzione si pone alla strategia nella progettazione di siti, applicazioni, software e sistemi informativi in generale? Mediamente poca, troppa poca. Quando, ad esempio, si vuole realizzare un sito web con un budget molto ridotto, è possibile creare un buon risultato a livello estetico, una buona “forma”, ma i risultati a livello funzionale non sono garantiti. 

Se ci si pone determinati obiettivi con un sito (e così dovrebbe essere), siano essi, di marketing, comunicazione, branding, lead generation e così via, solo lo studio strategico a partire dai dati garantisce la creazione di un prodotto digitale funzionale agli obiettivi.

Nel content design la progettazione strategica coinvolge figure diverse: un copy, un ux designer, un seo specialist; questo nel caso concreto del Team Delmonte, quando un nuovo sito per un cliente viene messo in cantiere. La fase di ricerca e progettazione si serve di dati, coinvolge figure diverse, necessità di riflessione, acutezza ed esperienza.

Tutto questo può essere chiamato anche in un altro modo: tempo.


Tempo: investimento o spreco?

Tutto quello di cui abbiamo parlato fino a qui potrebbe sembrarti astratto, poco concreto. In effetti è così. Al netto dei dati - che sono decisamente concreti - un pensiero, una strategia, una progettazione non hanno una forma concreta facilmente misurabile e, di conseguenza, faticano ad essere compresi e valutati correttamente. Così, spesso si valuta con l’unico metro misurabile: il tempo e, di conseguenza, i costi.

Eppure ciò che non si vede fin da subito è in grado di apportare un enorme valore al risultato finale. Di fatto, ne determina l’efficacia e diventa quindi lampante, dopo. Morale: perdiamo meno tempo a fare call, che potrebbero essere email, e investiamo il tempo e il denaro nella progettazione strategica.

 

Architecta Summit 2023: best of Content Design

Concludiamo con una carrellata dei momenti più interessanti che abbiamo vissuto durante l’evento. Sono speech che ci hanno fatto sentire a casa, personaggi che ci hanno ispirato, slide che ci hanno fatto ridere, concetti che il nostro team di design vorrebbe gridare al mondo. Ecco il nostro personalissimo best of Architecta Summit 2023:

  • Il talk di Vincenzo Di Maria, “Ma che ci dobbiamo dire? Contro l’allineamento a tutti i costi”, in cui ci ha portato la sua personale esperienza rispetto ai continui allineamenti che, diciamocelo, spesso vorremmo evitare (per passare quel tempo a essere produttivi, invece), ma che spesso sono indispensabili. Tutto funziona meglio quando è progettato, anche il nostro modo di lavorare.
  • Il workshop di Andrea Resmini lungo le strade di Venezia, l’occasione per vedere con occhi diversi una città affascinante e umanocentrica.
  • Il talk di Letizia Sechi sull’importanza della scrittura e del valore che porta in un progetto di design: architettura, contenuti e interfaccia, che sono estremamente correlati nei progetti di successo.
  • Nicola Bonora e il suo workshop sulla user research in mancanza delle persone. Un approccio pratico per affrontare una delle sfide comuni nei progetti: come generare valore anche quando sembra che non si abbiano informazioni sufficienti per guidare il processo di progettazione.
  • Il workshop di Paolo Montevecchi e Maurizio Schifano sul design speculativo, per imparare a progettare soluzioni applicabili nel presente e pensate per il futuro.
Per questa edizione di Architecta è tutto. Se vuoi progettare un nuovo prodotto digitale che sia bello, e funzioni, siamo qui.

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