Nielsen inizia a rilevare le case zero-tv

Scritto da Luciano Tolomei

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Le abitudini dei consumatori cambiano estremamente in fretta, negli ultimi anni sempre di più. E a questi cambiamenti si devono adeguare anche coloro che, per professione, rilevano, studiano e analizzano i dati riguardanti gli utenti, da seguire sempre con molta attenzione. Questo è il caso, ad esempio, della Nielsen, società leader mondiale nelle informazioni di marketing e nella rilevazione di dati sui consumi e sull’utilizzo dei media: dallo ultimo quadrimestre dell’anno scorso, infatti, ha introdotto un nuovo criterio di valutazione delle famiglie americane, coniando l’espressione “Zero-Tv household” e commissionando uno studio apposito per monitorare questi mutamenti.

In precedenza Nielsen aveva sempre rilevato gli ascolti delle “household”, cioè delle case americane in cui tendenzialmente si trova almeno un televisore. Negli scorsi anni, tuttavia, l’approccio ai sistemi di comunicazione è radicalmente cambiato, tanto che si sta andando verso una fruizione dei contenuti sempre più “cross-platform”; in altre parole l’informazione e l’intrattenimento passano ancora nella maggior parte delle occasioni attraverso la televisione, ma questo medium si integra con altri e il televisore stesso diventa strumento per altre operazioni.

Ecco perché Nielsen ha introdotto la nuova definizione di Zero-Tv household: sono case, queste, in cui magari è presente comunque un televisore (il 95% delle famiglie americane ne possiede almeno uno), ma in cui la fruizione di notizie e contenuti avviene principalmente attraverso mezzi tecnologici più innovativi. Oltre 5 milioni di americani, infatti, accedono a programmi o servizi attraverso nuovi device tecnologici, nonostante la tv rimanga il mezzo privilegiato soprattutto in caso di grandi eventi o accadimenti eccezionali (di recente le elezioni presidenziali,la strage di Newtown, il super bowl ad esempio).

Interessante è notare come la maggior parte della case Zero-Tv appartengano a una popolazione relativamente giovane: il 55,7% degli abitanti di queste household ha meno di 44 anni e la differenza fra un uso tradizionale del medium televisivo e uno più innovativo si ha proprio nella fascia dei minori di 24 anni, che sono il 3,6% delle case tradizionali ma il 19,6% di quelle Zero-Tv.

Le alternative alla televisione tradizionale sono molteplici: si va dalla visione di contenuti sul computer (il 37% degli utenti nelle case Zero-Tv) allo streaming di programmi tv su internet (16%), dall’uso degli smartphone (8%) a quello dei tablet (6%). Non che il televisore non venga utilizzato: al posto delle consuete trasmissioni proposte dai canali classici, però, lo si utilizza per accedere a servizi di registrazione programmata (come il TiVo), oppure per guardare Dvd, per giocare con i videogiochi (anche attraverso piattaforme interattive) oppure per connettersi a internet direttamente dal piccolo schermo.

È innegabile che il successo di offerte come quelle di Hulu, Netflix o Amazon Prime stiano cambiando il volto della televisione permettendo di seguire numerose trasmissioni televisive online e on demand. Concentrarsi sul parametro del possedere semplicemente un televisore non è più attuale né efficace. Nielsen ha dunque deciso di inserire la rilevazione delle Zero-Tv householding nelle rilevazioni dell’audience di quest’anno. I consumatori sono sempre più voraci di contenuti (lo dimostra il dato secondo cui gli americani passano in media 41 ore alla settimana informandosi o intrattenendosi con i vari media) e capire in che modo indirizzano la loro fruizione è fondamentale per concepire l’emissione stessa di quei contenuti.

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