Grazie alla presenza di un form compilabile, le landing page permettono a un’azienda di ottenere informazioni personali dei visitatori che decidono di completarlo. L'obiettivo principale? Quello di convertire i visitatori in lead e conoscere meglio il proprio pubblico per offrire una customer experience cucita a misura di utente.
Abbiamo la checklist che fa per te
Scarica gratuitamente la nostra checklist per creare landing page efficaci. Scopri, così, come convertire i visitatori del tuo sito in lead con poche semplici mosse.
Le landing page sono un elemento indispensabile.
Scopri cosa sono e quali elementi devono contenere.
Hai posizionato una call-to-action sul tuo sito. Una volta che il visitatore ha deciso di cliccarci sopra, dove lo reindirizzi? Alla home page nel caos di tutte le informazioni contenute? Così rischieresti di far distrarre l’utente e perdere una potenziale conversione. Ecco perché si rivela necessario l’utilizzo di una landing page.
La landing page è una pagina web (anche pagina di destinazione) che ha come obiettivo principale quello di convertire i visitatori in lead - un utente che ha mostrato interesse per i tuoi prodotti, tanto da scaricare dei contenuti dal tuo sito o contattarti direttamente - una volta “atterrati” su una call-to-action. Secondo Hubspot, leader nel settore dell’Inbound Marketing, un conversion rate ottimale si aggira intorno al 20%.
Dopo una rapida occhiata, notiamo che la landing presenta un’offerta (ad esempio un ebook scaricabile, una consulenza gratuita o una demo) a cui si può accedere inserendo i propri dati all’interno di un form. Questo, da un lato permette all’utente di scaricare dei contenuti, e dall’altro favorisce il gestore del sito che può così raccogliere informazioni e dati dei futuri potenziali clienti.
Fino ad ora abbiamo associato questo tipo di pagina all’idea che serva solo per poter accedere ad un’offerta. In realtà, sono davvero molti gli scopi per cui si può utilizzare.
Una landing page, ad esempio, può essere utile in caso di eventi: le possibilità di convertire un semplice visitatore in lead interessato al prodotto - o addirittura in cliente - sono più alte con un’ottima pagina di atterraggio. Inoltre, un form è fondamentale quando si tratta di iscriversi a una newsletter per gli aggiornamenti o di acquistare un biglietto per un concerto.
Queste pagine risultano utili e strategiche soprattutto nel momento in cui dobbiamo giocare la carta del paid advertising: sponsorizzare le landing attraverso annunci a pagamento, infatti, ci permetterà di favorire maggiormente le possibilità di conversione del visitatore.
Che tu sia un cliente industriale o una piccola azienda locale le regole non cambiano: suscita interesse nell’utente, fallo sentire al riparo da truffe e spiega con chiarezza e semplicità cosa stai proponendo. In ogni caso, investi tempo per realizzare dei contenuti finalizzati non solo al tuo obiettivo di marketing, ma ad empatizzare con il cliente. Una customer experience positiva ti permetterà di aumentare la brand reputation e ti aiuterà a raggiungere il tuo scopo commerciale.
Abbiamo sottolineato l’importanza che questa pagina di atterraggio ha all’interno di una strategia di marketing, ma come si costruisce una landing page? Vediamolo in 3 step!
All’interno del contenuto ritroviamo tutti gli elementi testuali che costituiscono una pagina di destinazione. In un mondo ipertestuale, tutti i testi sono collegati tra di loro. Per questa ragione, cerca di mantenere uno stesso stile sia nella CTA sia nella tua pagina di atterraggio.
In particolare analizzeremo:
Il primo elemento da prendere in considerazione è il titolo: il linguaggio deve essere in linea con lo scopo della pagina, ovvero action-oriented; e il contenuto dev’essere ottimizzato in ottica SEO.
Successivamente troviamo il sottotitolo: qui abbiamo una breve descrizione dell’offerta, come se fosse un’estensione dell’headline. Quali sono i benefici di ciò che proponi al visitor? Questo è il luogo adatto per evidenziarli. Utilizza un linguaggio chiaro, scorrevole e accattivante: il tuo obiettivo è attirare l’attenzione del lettore.
Sei riuscito a far rimanere l’utente sulla landing page? Bene, sfrutta la descrizione per convincerlo a rispondere alla CTA. Non dilungarti troppo: bastano 1-3 righe per spiegare chiaramente l’offerta e 1-3 righe per elencare dettagliatamente i benefici che questa porta.
Una delle caratteristiche peculiari della landing page è la presenza di un form di contatto da compilare, un elemento cruciale nel processo di lead generation: quali sono le informazioni da richiedere? Come dev’essere strutturato? Vediamolo insieme.
Regola d’oro: non pretendere più informazioni del necessario. Le persone non condividono volentieri i propri dati sensibili sul web, quindi richiedi solo quelli necessari per il tuo business. In generale, la lunghezza del form di contatto rispecchia l’articolazione dell’offerta che proponi: più è strutturata e completa e più dati andranno richiesti.
Ricorda che il campo email dev'essere sempre presente non solo per poter inviare il materiale una volta terminata la conversione, ma anche per andare ad agire con strategie di email marketing al fine di coltivare il neonato lead.
Una volte scritti i testi e preparato il form non ti resta che impaginare la tua pagina di destinazione.
Parti dall’idea che less is more: non sovraccaricare la pagina di informazioni, immagini o link che potrebbero distrarre l’utente dall’obiettivo finale. Per questa ragione, la tendenza è quella di eliminare il collegamento al menù principale: in questo modo diminuirà la tentazione di cambiare pagina.
Per iniziare, potresti prendere spunto da template di aziende di successo o aiutarti con software gratuiti; ma poi come verificare che la tua pagina abbia un impatto visivo positivo per l’utente? Prova con il blink test!
L’utente, in genere, si sofferma poco tempo su un sito, per questo al primo impatto il tuo layout dev’essere capace di trasmettere le informazioni essenziali dell’offerta. Fai osservare la pagina ad un amico per 5 secondi e poi chiedigli: cosa ti ricordi di quello che hai visto? Cosa ti stiamo offrendo? In base alle sue risposte capirai se ci sono elementi da correggere o da migliorare.
Ecco un esempio di landing page completa.
Dopo aver elencato le best practice, è bene prendere in considerazione gli errori più frequenti, da evitare.
Hai realizzato la tua landing page, ma non sai come misurare il suo andamento?
Sono diversi i parametri che si possono monitorare tra cui, ad esempio, il tempo medio trascorso sulla pagina, il tasso di conversione, il bounce rate. Si può analizzare anche il mezzo attraverso cui gli utenti sono arrivati alla pagina.
Per monitorare questi dati, si possono utilizzare degli strumenti come Google Analytics ma, se non si hanno delle competenze molto alte, si rischia di avere dati falsati. Guardiamo, ad esempio, il tempo medio trascorso sulla landing: lo strumento di Google lo calcola solamente se l’utente ha visitato più di una pagina. Ciò significa che il visitatore che approda direttamente sulla pagina di atterraggio non verrà conteggiato.