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La pianificazione multicanale in 4 mosse

Immaginate il destinatario ideale a cui rivolgere, nel modo più efficace possibile, la vostra comunicazione aziendale: le sue abitudini, le sue azioni, la sua giornata tipo. Ipoteticamente si sveglia la mattina presto, sfoglia il giornale o la rassegna stampa facendo colazione. Poi prende l’auto e mentre si dirige al lavoro ascolta la radio. Una volta in ufficio controlla continuamente le sue mail e, fra una pausa di lavoro e l’altra, naviga su svariati siti. In pausa pranzo, mentre va a pranzo vede un’affissione alla fermata del bus vicino al ristorante e, in attesa del proprio cibo, legge gli aggiornamenti e le news sul suo smartphone. Una volta a casa, dopo cena guarda la tv con la famiglia mentre interagisce coi social network.

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Relazione Agcom 2013: la pubblicità cresce solo in rete

La Relazione annuale dell’Agcom sulla situazione della comunicazione in Italia, presentata al Parlamento dal Presidente Angelo Marcello Cardani, dipinge uno scenario in mutamento rispetto agli anni passati. Tra le cause riscontrate c’è, senza ombra di dubbio, la grande differenziazione che si sta creando dal punto di vista dei media: il passaggio ad una multicanalità variegata ha, chiaramente, delle ripercussioni sui risultati e sui ricavi dei mezziin gioco.

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Creare una campagna pubblicitaria: glossario/4

Come si fa una pubblicità? Come si crea una campagna? Quali professionalità collaborano in un'agenzia pubblicitaria? DM&P propone una serie di glossari per comprendere le varie fasi dell’attività di un’agenzia di pubblicità e comunicazione. Qui la prima e la seconda parte sull'agenzia in generale e la terza sulle parti che compongono un'inserzione.

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Creare una campagna pubblicitaria: glossario/2

Come si fa una pubblicità? Come si crea una campagna pubblicitaria? Come si realizza con efficacia un messaggio pubblicitario? DM&P propone una serie di glossari per comprendere le varie fasi dell’attività di un’agenzia di pubblicità e comunicazione. Qui la prima parte.

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Il digitale cambia la tv dei ragazzi

Chi è cresciuto negli anni Ottanta e Novanta era abituato a un tipo molto determinato di fruizione televisiva: i palinsesti delle televisioni sia di stato che private erano organizzati in modo da accompagnare bambini e ragazzi prima e dopo i compiti, tendenzialmente dal rientro da scuola fino alle 14 e poi dopo le 16. La tv dei ragazzi offriva spazi in qualche modo ben definiti e rituali che scandivano la giornata dei più giovani e, di conseguenza, la loro esposizione a un certo tipo di pubblicità ben definita.

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Le società che misurano l'audience

Uno degli aspetti più importanti nel pianificare una campagna pubblicitaria è prevedere la quantità di pubblico che un dato veicolo commerciale permette di raggiungere. In questo modo è possibile calcolare quanti inserzioni è necessario mettere assieme per coprire nella sua interezza il target prefissato. Per fare ciò è importante avere dati aggiornati, oggettivi e validi per tutti sull’efficacia di un dato mezzo di comunicazione, soprattutto in termini di audience raggiunta.

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ROI e KPI

La fase finale di una campagna pubblicitaria prevede il bilancio dell’efficacia della campagna stessa. In particolare si fa riferimento al ROI (return on investments) che è l’indice di redditività del capitale investito. In altre parole è il calcolo del guadagno effettuato rispetto alla spesa investita: si ottiene dividendo il risultato operativo (il margine senza ammortamenti e accantonamenti) per il capitale operativo investito. Molto spesso questo dato è espresso in percentuale, esprimendo quanto una determinata operazione commerciale ha fatto guadagnare.

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Molte novità per la pubblicità in RAI

Un indizio su come qualcosa stesse cambiando nell’organizzazione della pubblicità sulle reti Rai si era già avuto durante l’evento televisivo per eccellenza delle reti pubbliche, il Festival di Sanremo: accantonate le televendite tradizionali, moltiplicata la frequenza degli spot, inseriti on screen nuovi formati di banner pubblicitari, largo uso del product placement ecc. E non si può dire che non sia stato un successo: con i 18,5 milioni di raccolta pubblicitaria, per la prima volta dopo molti anni, questo Festival ha raggiunto il pareggio di bilancio.

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Misurare la pubblicità online dal CPM al CPA

Il grande sviluppo del mercato online ha cambiato il modo di distribuire i messaggi pubblicitari e quindi anche di misurare l’impatto delle inserzioni.
Il vantaggio delle campagne sul web consiste nel non avere limitazioni temporali e geografiche, potendo così raggiungere un’utenza estremamente ampia e allo stesso tempo facilmente tracciabile in localizzazione, abitudini, azioni online ecc.: alla personalizzazione più accurata della pubblicità si affianca dunque la possibilità di raccogliere un gran numero di dati sull’utenza.

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Valutare un piano media tradizionale con GRP e CPM

Obiettivo di ogni campagna pubblicitaria è quello di veicolare uno specifico messaggio e  raggiungere un determinato pubblico, che possiamo definire target group. Importante, per stabilire l’efficacia di una campagna, è misurare la pressione pubblicitaria sul target group, ovvero in che misura si riesce effettivamente a raggiungere il pubblico desiderato.

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