Per il post di oggi prendiamo spunto dal sito di TED, organizzazione no-profit che si dedica alla selezione e condivisione di idee ritenute utili e meritevoli di essere appunto diffuse in rete a livello globale.
leggi tuttoSiamo da sempre abituati a ragionare per categorie e, sempre in modo automatico, tendiamo a considerare due categorie, perché distinte, pure opposte. Per esempio, siamo soliti considerare negozi fisici e e-commerce come realtà appartenenti a settori distinti e collocabili sui lati opposti della barricata.
leggi tuttoSe da questa parte dell’Atlantico fervono i preparativi per l’apertura ormai imminente delle Olimpiadi Invernali di Sochi, in terra americana si è appena concluso l’evento sportivo dell’anno che riunisce milioni di statunitensi - ma anche di spettatori di tutto il mondo - davanti alla tv: stiamo parlando del Super Bowl.
leggi tuttoTra le prime ghiacciate, le corse del sabato pomeriggio in centro in cerca di regali e i preparativi per il pranzo di Natale, ci accorgiamo che il 2013 è ormai agli sgoccioli. Momento di buoni propositi per iniziare al meglio il 2014; ma, prima di questo, è tempo di tirare le somme, di fare un bilancio dell’anno che si sta per chiudere. E ognuno, giustamente, lo fa a modo suo.
leggi tuttoPerché un brand si guadagni un posto nella memoria di ogni singolo cliente e nell’immaginario collettivo del grande pubblico, nella maggior parte dei casi, il nome non basta. È necessario dare un volto e un’identità all’azienda in modo che questa sia immediatamente identificabile da parte dell’individuo e distinguibile dalla miriade di altre imprese che invadono la nostra vita quotidiana. Nella costruzione di questa brand identity concorrono vari fattori, i più importanti dei quali, senza dubbio sono il logo, cioè l’immagine o il simbolo che può rappresentare e sostituire il nome del brand, e il payoff.
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Articolo tratto da Brands, it’s time to get moving: why action-orientd marketing is the way forward.
Per leggere la prima parte, clicca qui.
“Una volta era tutto più semplice”, “Ai miei tempi…”, “Se potessi tornare indietro”, “Si stava meglio quando si stava peggio”. Se chi sta leggendo ha raggiunto i trent’anni, avrà sicuramente pronunciato una di queste frasi almeno una volta nella vita, spinto da quel sentimento comunemente definito con il termine di nostalgia.
leggi tuttoImmaginate di passeggiare tranquillamente per le vie della vostra città quando all’improvviso, da dietro la curva in cima a una strada in salita, vedete dei manghi giganti rotolarvi incontro e vi trovate costretti a scappare come il migliore Indiana Jones in un tempio azteco. Un progetto OGM sfuggito di mano? Difficile. Una candid camera? Possibile. Oppure, siete protagonisti e vittime inconsapevoli dello spot di un succo al mango.
leggi tuttoOgni nuova invenzione che si rispetti prevede il suo affermarsi sulla scena e il suo tentativo di spodestare chi, la scena, la dominava fino a quel momento. Questa regola vale anche per i social media che, nella nascita e nella crescita, hanno minato all’esistenza dello strumento che esercitava un dominio incontrastato nella comunicazione di massa, ovvero la televisione. Ad eccezione di qualche sporadico episodio collaborazionista, il rapporto tra social network e TV è sempre stato conflittuale e ha visto come principale oggetto del contendere l’attenzione del pubblico, specialmente da un punto di vista pubblicitario.
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