Intelligenza artificiale: come sarà il futuro del digital marketing?

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Intelligenza artificiale: come sarà il futuro del digital marketing?

Il digital marketing si sta evolvendo molto rapidamente. L’avvento delle intelligenze artificiali sta cambiando profondamente il modo di lavorare dei marketer e saperle sfruttare al massimo può fare la differenza.

È proprio di questo che ha parlato Dale Bertrand, fondatore e presidente di Fire&Spark, a INBOUND 2022, nel suo speech “How AI Will Transform the Way Marketers Work”.

 

Intelligenza artificiale nel marketing: gli scenari di utilizzo

Quando si parla di Artificial Intelligence Marketing (AI Marketing), ovvero l’integrazione dell’intelligenza artificiale al marketing, la prima cosa a cui si pensa è l’automazione

Sebbene l’automazione semplifichi notevolmente il lavoro dei marketer in task come l’invio di e-mail o la programmazione della pubblicazione dei post sui social, le intelligenze artificiali moderne hanno la capacità di cambiare drasticamente il modo di lavorare dei professionisti, molto più di quanto le automazioni già non facciano. 

Per spiegare meglio le potenzialità delle AI, Dale Bertrand mostra due degli svariati scenari possibili di utilizzo.

 

Intelligenza artificiale nell'email marketing

Uno dei canali principali per rimanere in contatto con i clienti è l’email marketing. 

Creare una buona campagna di email marketing richiede un grande quantitativo di tempo e lavoro: è necessario segmentare le liste di indirizzi email, scrivere numerose email personalizzate per le diverse mailing-list, e impostare vari parametri di invio per garantire il recapito delle email al momento giusto. 

Ogni utente però è diverso: siamo sicuri di mandare il messaggio giusto per ogni singolo contatto presente nella nostra lista? Non è detto che un messaggio coinvolgente per un utente, lo sia pure per un altro.

Immaginiamo un’intelligenza artificiale che possa automatizzare e prevedere i contenuti, i tempi, la frequenza di invio delle email che convertono di più a seconda dell’utente a cui ci si rivolge: ad esempio, con il Natural Language Processing, l’AI può essere in grado di leggere e comprendere le recensioni degli utenti per un determinato prodotto, prevedendo quale possa essere il messaggio migliore.

In poche parole, l’intelligenza artificiale sarebbe in grado di personalizzare le email per ogni singolo contatto. Tutto questo fino a poco tempo fa non era lontanamente immaginabile, ma la cosa sorprendente è che le tecnologie per fare tutto ciò che abbiamo appena visto esistono già! 

Esistono già intelligenze artificiali in grado di generare testi (GPT-3), come esiste già il Natural Language Processing per la comprensione dei contenuti. Alcune di queste vengono già utilizzate senza che noi ce ne accorgiamo poiché integrate all’interno dei software, quasi in modo “invisibile”, altre invece necessitano di tempo affinché vengano implementate all'interno dei software, allo stesso modo in cui ci vorrà tempo per i marketer per imparare a capirle a pieno e sfruttarne le potenzialità.

 

L'intelligenza artificiale può essere creativa?

L’intelligenza artificiale rivoluzionerà il lavoro dei marketer, ma per essere realmente utile l’intelligenza non basta. Le intelligenze artificiali devono essere creative. È proprio la creatività che rende l’uomo diverso dalle macchine.

Può, quindi, un’intelligenza artificiale emulare la creatività umana? La risposta è sì.

Per spiegare questo concetto, Dale Bertrand mette a confronto l’evoluzione del processo di creazione di un logo, una piccola ma importantissima parte per il brand marketing.

Fino a qualche tempo fa, il processo standard consisteva nel contattare un professionista, spiegare lui il progetto e infine scegliere il logo definitivo tra le varie proposte di logo offerte dal grafico. Successivamente sono nate piattaforme in cui vari professionisti creano la propria proposta di logo tra le quali il cliente può scegliere quella preferita.

 

Oggi, le intelligenze artificiali sono persino in grado di generare loghi. In questo caso il processo è totalmente differente poiché nessun umano è coinvolto. Viene chiesto all’utente il nome del brand, di scegliere fra vari stili di loghi e la palette colori: in pochi clic, l’intelligenza artificiale è in grado di creare loghi unici con un’infinita varietà di possibilità.

 

 

Conclusioni

I campi di applicazione dell’intelligenza artificiale sono infiniti. Nel tempo sono diventate sempre più precise, con un margine di errore talmente ridotto da aver superato le performance dell’uomo.


 

Vedendo questo grafico e osservando i passi avanti che la tecnologia fa giorno dopo giorno, è facile pensare che un giorno il lavoro dei marketer verrà sostituito in toto dalle macchine. 

Non è così: al contrario, il marketer che impara a collaborare e sfruttare le potenzialità di queste intelligenze artificiali sarà una figura sempre più ricercata poiché l’intelligenza umana, unita a quella artificiale, sarà in grado di sviluppare una miriade di opportunità e fare davvero la differenza.

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