
Il mondo della SEO è certamente pieno di insidie: basta un cambiamento dell’algoritmo e i risultati ottenuti possono essere confermati o ribaltati.
Con l’arrivo di Google Bert e il suo roll-out sulle SERP di tutto il globo, il nostro approccio alla produzione di contenuti deve guardare oggi più che mai alla qualità e non al vecchio keyword stuffing (ormai da tempo penalizzato).
Questo significa che - come tanti hanno gridato negli scorsi tempi - che la SEO è morta? No, le keyword servono ancora per il momento. Quindi, visto che stiamo parlando di e-commerce, vediamo brevemente i tre gruppi di parole chiave che possono tornarci utili nell’ottimizzazione di uno shop online.
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- Market keyword: sono keyword a coda corta che indicano il settore di riferimento. Qualche esempio? Abbigliamento sportivo, centro benessere, inbound marketing. Sono generiche, hanno alti volumi di ricerca e rappresentano un intento ancora lontano dall’acquisto.
- Customer-defining keyword: parole chiave che descrivono il nostro target. Per esempio PMI, sportivo, donna in carriera, manager…
- Product-defining keyword: sono keyword a coda lunga che vanno a definire il parco prodotti del nostro e-commerce in modo preciso, mirato e dettagliato. Qualche esempio? Scarpe da running uomo, elastici per pilates, sessioni di crioterapia… Sono specifiche e questo comporta un minor volume di ricerca mensile rispetto alle market keyword, tuttavia l’intento di chi fa ricerche così dettagliate è molto più vicino alla fine del buyer’s journey quindi ci possiamo aspettare tassi di conversione più alti da questi utenti.
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