I report nell’Inbound Marketing: 3 cose da sapere

ANALISI DATI | INBOUND MARKETING
I report nell’Inbound Marketing: 3 cose da sapere

I report nell’Inbound Marketing rappresentano uno strumento di comunicazione fondamentale nei rapporti con i clienti. In questo modo vengono trasmessi:


- i Learnings (ciò che si impara dai risultati della campagna);

- i Trends (gli andamenti rilevati in base alle operazioni del progetto Inbound);

- le Recommendations (le indicazioni da tener presente per una campagna futura).

 

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Lo scopo di un report è, infatti, proprio quello di presentare i risultati di una campagna, generalmente su base mensile,
per creare un feedback costante e continuo per il cliente riguardo alla sua presenza online.


Per ottimizzare i report è necessario tener presente 3 elementi di vitale importanza:


1) Definire con chiarezza gli obiettivi

Al fine di poter riportare al meglio i risultati raggiunti, è cruciale concentrarsi sui punti di interesse del cliente, in modo da poter concentrare la presentazione dei risultati su quegli argomenti. Infatti, grazie a questi obiettivi originali sarà più facile individuare su quali KPI e altri parametri concentrarsi durante la stesura del report, in modo da allinearsi maggiormente agli interessi del cliente.


Bisogna sempre ricordare che il report è uno strumento che serve principalmente al cliente per capire i risultati dell’attività di Inbound Marketing. Perciò, la reportistica dev’essere direttamente e strettamente collegata ai suoi obiettivi e interessi. È inutile e dispersivo concentrarsi sui quei risultati che potrebbero apparire come irrilevanti agli occhi del cliente.


È fondamentale quindi attenersi ai risultati di maggiore interesse ed esporli nel modo più chiaro e conciso possibile. Bisogna infatti evitare di creare report poco comprensibili: integrando al testo grafici e immagini è più semplice mantenere alto l’interesse verso i risultati della tua campagna.


2) Riportare le performance

È importante che i report presentino ed espongano tutti i risultati ottenuti all’interno di uno spazio di tempo ben definito (generalmente si tratta di un mese). I dati ottenuti devono essere analizzati rispetto a dei parametri medi o minimi, grazie ai quali si può definire se i risultati della propria campagna siano buoni o meno.


Per analizzare a fondo le performance è estremamente utile riportare e analizzare le seguenti informazioni:


- Il numero di visite ricevute e le fonti di traffico. In questo modo si possono identificare quali canali funzionano meglio tra i social, la ricerca organica o i referral (i link alla propria pagina presentati su altri siti/contenuti).

- Il tasso di conversione di visitatori in contatti.

- Il numero di nuovi contatti generati all’interno di un determinato arco di tempo.

- Il tasso di conversione di contatti in clienti.

- Il numero di clienti, la cui prima conversione ha avuto luogo durante il lasso di tempo prestabilito.

- Il tasso di conversione della Call-to-Action, grazie alla misurazione del click-through rate e al numero di nuovi subscriber.


3) Selezionare le fonti dei dati

Ovviamente, queste performance dovrebbero essere riportate in base al rendimento di ciascun componente all’interno della tua strategia Inbound:


- Landing page: in questo caso è utile analizzare il numero di visite, le submission, i nuovi subscriber e quelli già esistenti, i tassi di conversione e il numero di nuovi contatti generati.

- Blog: è utile misurare e analizzare il numero di visite ai tuoi post, il numero dei subscriber alle mail, e il numero di iscritti al RSS. In questo modo è possibile definire l’impatto dei post del proprio blog e capire quale tipo di articoli ha un maggiore successo tra i lettori.

- Social network: per quanto riguarda questa fonte, bisogna concentrarsi sull’analisi dei nuovi follower o fan, delle interazioni con i post e i click sui vari contenuti. L’analisi viene condotta in base al tipo di social network coinvolto nella campagna (Twitter, Linkedin, Facebook, ecc.), evidenziando trend e strategie in base al tipo di messaggio e audience coinvolti.

- Email: in questo caso, bisogna monitorare il numero di email inviate, quante ne sono state aperte, il click rate e quante volte i link presenti nel testo sono stati cliccati. Così si può controllare se la strategia di email marketing sia migliorata o meno.

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