Realtà Aumentata: una nuova opportunità per i brand?

STRUMENTI
di: Delmonte
Realtà Aumentata: una nuova opportunità per i brand?

Lo sapevate che a breve il cartone in cui vi consegnano la pizza potrebbe diventare un schermo? O che i manifesti delle fermate dell’autobus potrebbero contenere dei veri e propri spot? O ancora che potreste arredare il vostro salotto con dei mobili di un noto marchio svedese ancora prima di acquistarli? Tutto ciò sarà possibile grazie alla collaborazione di due attori: la tecnologia a realtà aumentata e le grandi agenzie pubblicitarie.

Questa novità nel campo del marketing viene definita con il termine inglese unlock the brand, cioè sbloccare il brand: il consumatore, semplicemente scansendo l’oggetto in questione (confezione, fermata, catalogo, ecc.), sblocca il contenuto nascosto, il quale comparirà in forma di realtà aumentata sullo smartphone, il tablet o gli occhiali di Google, implementando la realtà circostante e offrendo così un’esperienza di fruizione del tutto nuova per il consumatore.

A onor del vero, l’uso della realtà aumentata all’interno degli annunci pubblicitari non è esattamente una novità dell’ultim’ora: da anni in realtà circolano previsioni e ipotesi di utilizzo; le prime risalgono ai tempi di Second Life, che sembrava dovesse stravolgere la vita dell’umanità tutta in particolar modo del branding online. Poi abbiamo visto come è andata a finire.

Da quel momento in poi, il concetto di augmented reality è sempre rimasto nell’aria, ma senza riscuotere un grande interesse nel grande pubblico, che lo percepiva più che altro come un sottogenere appartenente al mondo dei videogiochi e della realtà virtuale. Tuttavia, il momento della realtà aumentata potrebbe essere arrivato per davvero; soprattutto se consideriamo la direzione dettata da Big G con i suoi Glass.


Prendiamo in esame il settore della vendita al dettaglio. Sempre più consumatori cominciano a soffrire il modo in cui l’esperienza di acquisto è strutturata: molti tendono a evitare i grandi e caotici centri commerciali, altri preferiscono l’e-commerce per non dover prendere l’auto e cercare parcheggio, ecc.

La realtà aumentata potrebbe essere la risposta a questo tipo di esigenze; la quale, secondo HHGlobal, da inizio 2014 sta vivendo una certa crescita all’interno dei negozi: “Sempre più consumatori esigono un ambiente d’acquisto più interattivo, pertanto marketer e venditori hanno cominciato a fare leva sulle tecnologie a realtà aumentata per dare una spinta alle vendite in negozio.”


Il fatto che grosse società (principalmente americane) stiano investendo tempo, denaro ed energie nelle RA è molto significativo. Altrettando significativa è l’acquisizione da 2 milioni di dollari di Oculus Rift da parte di Facebook. Lo stesso Zuckerberg ha affermato che l’acquisto di Oculus è parte di un nuovo progetto dedicato all’evoluzione delle piattaforme per offrire un’esperienza ancora più coinvolgente, stimolante e personale. Sono in molti poi a credere che l’obiettivo più specifico sia rivoluzionare il formato degli annunci pubblicati sul social network.


L’industria dell’auto ha fiutato subito l’opportunità di Rift. Nissan, per esempio, sta cercando di accattivarsi il pubblico più giovane mediante un’esperienza Oculus Rift che permette agli utenti di costruire un veicolo intero partendo semplicemente dal telaio. Collaborando con AKQA London, Nissan ci offre un chiaro esempio di cosa significhi “sbloccare il brand” per il consumatore.


Inutile dire che questa nuova opportunità per i brand di offrire al proprio target un coinvolgimento più strutturato è molto intrigante: dalle dimostrazioni di prodotti ai percorsi interattivi all’interno di progetti architettonici, il brand ha la possibilità di entrare fisicamente nella realtà quotidiana del consumatore.

 

A questo link, puoi trovare una raccolta di alcune tra le migliori campagne marketing a realtà aumentata presenti in rete.

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