Landing Page: 6 falsi miti da sfatare

CONVERTI | LANDING PAGE
di: Delmonte
Landing Page: 6 falsi miti da sfatare

In un recente post abbiamo provato a evidenziare i passaggi fondamentali lungo un percorso rapido e lineare per costruire una landing page se non perfetta, quantomeno efficace. Venivano elencati 5 componenti essenziali per il funzionamento della pagina. Oggi vogliamo provare ad elencare tutto ciò che indispensabile invece non è - nonostante si creda spesso l’opposto.

 

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Vediamo allora quali sono le pratiche e le idee, piuttosto diffuse, relative alla creazione di landing page che sarebbe meglio evitare. Abbiamo raccolto 6 falsi miti.

 

1. Ne basta qualcuna

Sono in molti a credere che non sia necessario un buon numero di landing page sul sito aziendale. Magari sono sufficienti un modulo di contatto e un altro per scaricare una demo, giusto? Sbagliato. Disporre di poche landing page significa rinunciare a traffico, lead e clienti.

In più, ogni nuova landing page apre le porte del vostro sito alla ai motori di ricerca, all’indicizzazione e alla condivisione sui social media.

 

2. I form brevi sono meglio di quelli lunghi

Non esiste una lunghezza perfetta; tutto dipende dal tipo di obiettivo che vi siete prefissati. Volete generare nuovi lead? Un form breve va bene. Volete generare lead qualificati, con caratteristiche più delineate? Allora meglio richiedere qualche informazione in più.

Il primo non è migliore del secondo o viceversa, perché sono pensati per scopi diversi. Per individuare la lunghezza più adeguata, consigliamo sempre di ricorrere a prove di A/B Test.

 

3. Mi basta copiare una landing page esistente e le conversioni aumenteranno

Sicuramente i template e gli esempi sono degli ottimi trampolini di lancio per le vostre landing, ma non è una buona idea inserire i contenuti nella landing page di qualcun’altro e aspettarsi ottimi risultati.

Il successo di una landing page dipende dalla presenza e dal funzionamento armonico di diversi elementi (contenuti testuali, layout, colori, tono, ecc.) in relazione al pubblico di riferimento.

 

4. Tutto deve essere above the fold

Una credenza abbastanza diffusa prima dell’avvento dei dispositivi touch, che incentivano allo scorrimento verso il fondo della pagina, è che i contenuti posizionati al di sotto della “piega” venissero spesso ignorati. Ora le cose sono un po’ diverse: lo scorrimento verso il basso è diventato infatti un movimento lineare.

Inoltre, un utente determinato a compilare un form non cambierà certo idea a causa di un layout meno immediato.

 

5. Il corpo del testo deve sempre essere breve

Come abbiamo detto per il form, nemmeno per il testo esiste una lunghezza perfetta. Potremmo dire che ciò che la lunghezza ideale è quella necessaria ad esporre in modo chiaro e completo il concetto che volete comunicare. Nel caso delle landing page, il testo dovrebbe essere lungo a sufficienza da convincere gli utenti a compilare il form per la conversione in lead.

Per le offerte abbastanza articolate, che comportano un certo investimento di denaro e di informazioni da parte dell’utente, è giusto fornire tutti i dettagli necessari a chiarire eventuali dubbi (cosa è incluso nell’offerta, i termini e le condizioni di utilizzo, ecc.). Al contrario, per offerte più semplici, come il download di un ebook, un testo breve può essere più che sufficiente.

 

6. Una volta pronte, non vanno più modificate

Questo falso mito, in realtà, racchiude in sé l’errore più generale che si possa commettere: ogni landing page, così come ogni sua componente, può essere soggetta a modifiche nel corso del tempo.

Effettuare A/B Test periodici permette di riscontrare eventuali difetti o mancanze e correre ai ripari, così da incrementare il tasso di conversione. Sono le landing page a sorreggere il vostro imbuto del marketing, quindi assicuratevi di farle lavorare sempre a pieno regime.

 

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